Kent e i librai
03 Marzo 2017

“Ho conosciuto Kent Haruf grazie a un bravo libraio che consiglia libri da gogolandcompany.com, in via Savona 101 a Milano. Aveva una pila di “Benedizione”, il primo della Trilogia della pianura, di fianco alla cassa. Non conoscevo nemmeno la casa editrice, la NNE, così gli ho chiesto che razza di libro fosse, quello lì. È il più bello che ho letto negli ultimi dieci anni, mi ha risposto. Detto da uno che vive di libri, mi è sembrata un’affermazione un po’ forte, ma non ho potuto fare altro che comprarlo, incuriosita. Gliene sono ancora grata, perché dopo “Benedizione” c’è stato “Canto della pianura” e “Crepuscolo”. Nel 2014 Kent Haruf è morto, ma ha passato gli ultimi dieci mesi della sua vita a scrivere un altro romanzo, pubblicato postumo: “Le nostre anime di notte”, un capolavoro. Diventerà anche un film, con Jane Fonda e Robert Redford.

 

Dispiace maledettamente che non ci saranno più suoi libri, ma quelli che ci lascia questo mite professore del Midwest sono stati per me un regalo meraviglioso. Tutti i suoi personaggi sono veri, imperfetti, potenti, e la sua scrittura è essenziale e nitida come un cristallo. “Vorrei essere ricordato come qualcuno che si è dimostrato compassionevole e amorevole verso le altre persone” ha detto nell’ultima intervista. “Più sono diventato vecchio, più mi sono avvicinato alla morte, e più le persone mi sono diventate care”. Grazie, caro Kent, e grazie a tutti i bravi librai che ci fanno scoprire tesori nascosti.

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