I tarocchi, un ponte tra intuizione e ragione.
Emanuela Camozzi, counselor e tarologa, ci racconta come la lettura dei tarocchi abbia cambiato la sua vita e sia diventata una professione gratificante, che associa alla somatica Experiencing. Dopo mezza vita trascorsa a occuparsi di business commerciale, Emanuela ha cambiato radicalmente direzione e inventato un metodo di cura psicofisiologico.
La lettura dei tarocchi può rivelarsi uno strumento valido all’interno di una relazione d’aiuto. I tarocchi ci portano ad accedere a noi stessi, ad acquisire visioni più ampie, e a individuare la strada migliore per noi rispetto al quesito posto. Persino Carl Jung riconobbe lo strumento dei Tarot come rappresentazione di archetipi di trasformazione.
“Le carte sono immagini psicologiche, simboli con cui si gioca, come l’inconscio sembra giocare con i suoi contenuti. Queste sono una sorta di idee archetipiche, di natura differenziata, che si mescolano ai componenti ordinari del flusso dell’inconscio e perciò adatte a un metodo intuitivo che ha lo scopo di comprendere il flusso della vita”.
I tarocchi aprono un dialogo: porre una domanda ai tarocchi equivale a porla a noi stessi, a quella parte di noi che è depositaria di infinita saggezza. La saggezza che racchiude le risposte ai nostri dubbi è insita nell’essere umano. Leggere i Tarocchi significa lasciarsi attraversare dalle immagini che evocano, risuonare con i significati e farsene illuminare. E’ importante accogliere i loro messaggi, non come sentenza di un destino ineluttabile, bensì come indicatori delle forze ed energie in gioco nel presente, e delle mete alle quali conducono.