Per chi ti vesti così?
22 Febbraio 2020

Se c’è un uomo che ha saputo cambiare l’immagine della donna rendendola libera, comoda, elegante e raffinata, questo è Giorgio Armani. Da sempre amo le sue giacche morbide, i pantaloni larghi, gli abiti che scivolano addosso senza mai essere eccessivi. Re Giorgio oggi ha dichiarato: “Si parla di stupri in un angolo, ma oggi le modelle sono regolarmente stuprate dagli stilisti e mi ci metto anch’io. E’ indegno quello che succede. Penso a certi manifesti pubblicitari, in cui si vedono donne provocanti, seminude. Succede che in molte si sentano obbligate a pensare anche loro di mostrarsi così. Questo per me è uno stupro“.

Mi sono chiesta molte volte perché alcune donne amino vestirsi, o meglio svestirsi, seguendo questi modelli cosiddetti sexy.

Davvero si sentono libere, conciate così?

È una scelta che nasce dal bisogno di piacere agli uomini, e omologarsi al loro desiderio stereotipato, o è una scelta che corrisponde davvero al loro sentirsi belle e desiderabili?

 

Io nemmeno da ragazza sono mai uscita di casa con abiti succinti. Colpa della timidezza, dell’insicurezza, della paura. 

Eppure ero giovane e bella, e avrei potuto “permettermelo”.

Ma notavo che se solo scorciavo di un dito la gonna, o mettevo qualcosa di più aderente, lo sguardo degli uomini mi restava incollato addosso, e la sensazione non era affatto piacevole. Mi faceva sentire in pericolo. Mi faceva sentire PREDA. Ed era una sensazione che non mi piaceva affatto. E così via ai gonnelloni, alle giacche larghe, ai maglioni informi. Ogni tanto poteva capitare, per un’occasione, una festa, un appuntamento galante, che mettessi un tacco alto, una gonna stretta, ma poi tornavo col mal di piedi e la sensazione di essermi svenduta.

Ora che ho finalmente i capelli grigi, e che difficilmente vengo guardata in QUEL modo, provo un senso di sollievo indescrivibile.

Non essere più oggetto di brama, non dover più temere un’aggressione sessuale è una grandissima liberazione. 

Sento mie coetanee lamentarsi di essere diventate trasparenti, mentre io gioisco all’idea di non sentire più la bava che scende dal satiro di turno. 

Vestitevi come volete, donne e ragazze belle, ma scegliete voi il vostro stile, la vostra pelle, ciò che vi fa sentire a vostro agio. Non dobbiamo per forza salire sui tacchi e strizzarci in abiti che mettano in evidenza il nostro corpo, non più. Libertà è anche scegliere di non mostrare proprio niente, e di svelarci pian piano, se, quando e con chi vorremo.  

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