Cose da fare prima dell'APOCALISSE
24 Febbraio 2020

Siamo destinati a estinguerci, questo ormai ce l’abbiamo chiaro, basti osservare come abbiamo ridotto il nostro pianeta. Ma sembra che a molti non sia altrettanto chiaro che la vita su questa terra è aleatoria, fragile, del tutto in balia degli eventi. La caducità delle cose è nella nostra natura, e personalmente vivo questa sensazione di precarietà da quando ho l’età della ragione.

Ricordo quando avevo i figli piccoli, e poi adolescenti, la sensazione di pericolo dettata dal non poter controllare i loro passi, dal non avere garanzia che sarebbero diventati grandi. Miracolosamente ce l’hanno fatta, a non finire in guai irreparabili e a crescere illesi. 

Però è stato un caso, un colpo di culo, una fortunata fatalità.

Se siamo ancora qui, tutti quanti, non lo dobbiamo certo alla prudenza o alla dieta sana. Si vive e si muore in un lampo, e di gente ne ho già vista morire un bel po’, improvvisamente, ingiustamente. 

Ora questo dannato allarmismo, che fa agire scompostamente una parte preponderante della popolazione come se si potesse arginare la paura di morire facendo grandi scorte di cibo, a me fa tenerezza e anche un po’ rabbia.

Capisco che per chi guarda la tv sia più difficile resistere al panico, visto che i media per primi sono responsabili di questo allarmismo.

Però, proviamo a spegnere quell’elettrodomestico fastidioso e restiamo un po’ in silenzio. Cerchiamo il lato positivo di tutta la faccenda. 

Improvvisamente abbiamo più tempo, perché molti impegni sono saltati, perché l’agenda è improvvisamente vuota. Prendiamo in mano quel libro che stava sul comodino a raccogliere la polvere. Giochiamo coi nostri figli. Guardiamo un bel film, di quelli classici che non deludono mai. Assecondiamo la golosità facendo una torta, un soufflé, una zuppa che ci piace da matti. Coccoliamoci e coccoliamo chi sta con noi. 

Respiriamo piano e facciamo l’elenco di tutte le cose belle che ci sono capitate, e pensiamo a quelle che ci mancano per essere veramente soddisfatti della nostra vita.

Così, quando usciremo di nuovo di casa e l’allarme sarà cessato, sapremo esattamente da dove riprendere il filo.

 

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